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22.05.16 - 3^ prova del Lessinia Fir Tour a Soave

Scritto da D'Agostini L..

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Squadra rimaneggiata con assenze importanti, primo tra tutti il nostro capitano Simone al quale come sempre, vanno i nostri auguri di pronta guarigione.
La giornata inizia con un: "questo posto non mi piace" del nostro Presidente che, momentaneamente lontano dai campi di gara, si spende per la massima visibilità della squadra.
Così come d'incanto, attraverso artifizi e magheggi, nel giro di qualche minuto la logistica trova uno spazio sicuramente più consono al centro dello schieramento.

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La giornata è calda e il numero degli iscritti molto elevato grazie anche alla politica di legare una manifestazione a più circuiti, cosa che permette di gareggiare con ciclisti di buon livello provenienti anche dal centro Italia.

Il percorso è più impegnativo dell'anno scorso con qualche chilometro in più e una salita aggiunta alla fine.
Si parte tutti assieme dal centro della cittadina medievale con una salita seguita da una strettoia all'uscita delle mura, qualche minuto in pianura e poi s'inizia a salire.
Come spesso accade in queste zone di gara, l'ascesa si caratterizza spesso da rampe cementate molto ripide all'interno dei vigneti.
A differenza di Bardolino la salita è concentrata nella prima parte di gara che "non molla" e dopo un saliscendi molto veloce ricomincia verso la fine per arrivare all'ultima discesa veramente impervia prima della scalinata del castello e traguardo.

Arrivo in prima posizione per Paolo Segato con un tempo che lo colloca quinto della sua categoria con conseguente premiazione a fine gara.
A seguire uno strepitoso Alessandro Bonisolo in ottima forma stagionale, Simone Savio, Giannicola Zannato e Luca Tonan entro le due ore e mezza.
Chiude la gara in tre ore uno sfortunato Nicolò Galetto vittima di una foratura, Luca D'Agostini un po' appannato e lontano del suo rivale storico Zannato che questa volta le dita gliele ha infilate dritte negli occhi, Andrea Greggio e Stefano Buso.

A seguire Denis Biasiolo, Daniele Crivellaro, Luca Monti, Alberto Barbiero, Antonio Ruzzon, Davine Donolato e Luigi Tosetto.

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Una riflessione non può mancare su come il veronese sia diventato la capitale veneta del fuoristrada con quasi una decina di manifestazioni a carattere nazionale che richiamano atleti da tutta Italia senza contare le gare cosiddette minori.

Non so se questo possa avere una ricaduta positiva sul territorio, certo è che nei Colli Euganei si vive una politica diametralmente opposta con l'azzeramento dell'attività agonistica almeno di rilievo.
Sparita la Transeuganea, cessata la Coppa Colli e un crescente ostracismo verso il ciclismo.
Non ultimo il caso di Rovolon ove ai ciclisti si chiede di attraversare il centro a piedi su una strada provinciale aperta alle auto.

Luca D’Agostini